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Pubblicato il 04/12/2025
NextGen TV: quando OTA e OTT si fondono — i “virtual channels” che cambiano le regole del gioco
Si tratta di canali trasmessi via etere — come una TV tradizionale — ma con una differenza fondamentale: grazie alla capacità dati e all’integrazione IP di ATSC 3.0, questi canali possono comportarsi come veri e propri servizi ibridi, mescolando il broadcast classico (OTA) con contenuti on-demand, streaming, funzioni interattive e media via Internet (OTT).
In pratica: il televisore compatibile con NextGen TV mostra nella guida dei canali (EPG) un “virtual channel”; lo spettatore seleziona come con un canale lineare, ma il flusso arriva — a seconda del contenuto — via broadcast o streaming IP, senza soluzione di continuità.
Un esempio concreto: Nebraska Public Media ha lanciato un canale virtuale gratuito a Omaha, chiamato “BEST Channel”, su una stazione ospite. Il canale porta in onda contenuti TV, radio, programmi locali, dirette legislative, alert meteo, VOD, ed anche donazioni via QR code, tutto da un’unica guida.
Perché i “virtual channels” sono un cambiamento strategico
🔹 1. Accesso unificato per lo spettatore
Gli utenti non devono passare da un’app all’altra: dal televisore, tramite la guida standard, accedono sia a trasmissioni lineari sia a contenuti on-demand o ibridi. Questo abbassa la barriera d’ingresso e aumenta l’engagement.
🔹 2. Esperienza integrata su tutti i dispositivi NextGen
La piattaforma su cui si basa il canale virtuale — come RUN3TV — consente di gestire contenuti, pubblicità, VOD e broadcasting dallo stesso layer applicativo. In questo modo, la user experience resta coerente su tutti i dispositivi compatibili. TV Tech+1
🔹 3. Monetizzazione ibrida e flessibile
I broadcaster possono combinare modelli pubblicitari, dirette OTA e contenuti OTT, sfruttando le economie di scala e riducendo costi rispetto a un’infrastruttura solo streaming. Inoltre, l’adozione di un modello “broadcast + IP” può dare nuova vita a contenuti locali, radio, programmi on-demand e iniziative editoriali.
🔹 4. Sperimentazione e innovazione più semplice
Grazie a strumenti cloud e piattaforme modulari, diventa più semplice creare, testare e distribuire nuovi canali virtuali. Si possono aggiungere funzionalità interattive, segmentazione pubblicitaria, VOD, multilingua, personalizzazione — tutto mantenendo la certezza di un segnale broadcast di base
Perché NextGen + FAST/OTT è un modello “vincente”
Con la convergenza OTA + OTT si abbassano soglie d’ingresso e costi operativi.
I broadcaster riescono a fare leva su infrastrutture già esistenti (antenna, trasmettitore) e integrarle con lo streaming.
Gli utenti ottengono la comodità della TV come la conoscevano, insieme alla flessibilità dello streaming.
È un modello scalabile, adattabile e rilevante anche per mercati globali, non solo statunitensi.
Secondo alcuni esperti, questa convergenza è un passo fondamentale verso la “TV ibrida del futuro” — un sistema che non separa più broadcast e internet, ma li combina per offrire contenuti ovunque, su qualsiasi device, in modo efficiente e user-centric.
Cosa significa per chi sviluppa piattaforme o offre soluzioni OTT / FAST
Se sei un fornitore di tecnologia, piattaforme, distribuzione video o pubblicità, il fenomeno dei virtual channel NextGen rappresenta un’opportunità concreta per:
- sviluppare piattaforme ibrido OTA + OTT;
- creare soluzioni white-label per emittenti locali;
- offrire servizi integrati (broadcast, streaming, VOD, pubblicità, billing);
- raggiungere segmenti di utenza tradizionali e “cord-cutters” allo stesso tempo;
- sperimentare modelli di monetizzazione ibrida (adv + sub + donazioni + eventi).